Certificare le competenze: un valore aggiunto in azienda e non solo

Datamaze
17.06.20 05:49 PM Comment(s)

In ambito lavorativo, certificare le competenze acquisite con lo studio e l’esperienza sul campo, spesso attingendo dal nostro tempo libero, significa non solo far convalidare da qualcuno le nostre conoscenze, ma anche dotarsi di una serie di acceleratori che facilitano il riconoscimento della nostra professionalità verso l’esterno.


Le motivazioni personali sono spesso prevalenti. Le aziende e i management che ti costringono ad ottenere una certificazione, spesso lo fanno solo per motivi di immagine o di necessità nei confronti dei loro partner tecnologici. Una certificazione ottenuta perché l’argomento ti appassiona è tutt'altra cosa, garantito.


Perché ottenere una certificazione

Ci sono comunque dei motivi validi, al di la della passione, per ottenere una certificazione:

  1. Rimanere aggiornati. Al giorno d’oggi, la conoscenza in ambito informatico, ma non solo, ha un tasso di cambiamento molto elevato. Quello che conosci oggi, nel giro di qualche anno, potrebbe nemmeno più esistere. Guadagnarsi una certificazione, dimostra che vuoi rimanere aggiornato sui temi attuali che sono richiesti per il tuo lavoro.
  2. Crescita professionale. Ottenere una certificazione, significa che quasi sicuramente hai faticato almeno un po’ per ottenerla. Questo ti mette sotto una luce diversa rispetto a chi ti osserva. Il tuo boss, il tuo cliente, l’azienda che ti sta selezionando: tutti sono convinti che ti dai da fare per migliorare la tua posizione e che, perlomeno, fai un lavoro che ti interessa.
  3. Visibilità. Nel mondo social in cui viviamo, conta molto essere presenti e visibili (spesso conta troppo, ma non possiamo farci niente). Personalmente, preferisco scegliere un professionista certificato rispetto ad uno che non lo è se ho la necessità di affidare un lavoro.

#LifeLongLearning

Se cercate su Twitter questo hashtag, scoprirete un mondo! Anche in Italia si sta diffondendo velocemente il concetto di formazione permanente ossia il fatto, per alcuni già scontato, che non si finisce mai di imparare! Ma mentre fino a qualche anno fa, una volta terminata la carriera scolastica, si studiava per piacere, adesso sta diventando una necessità imposta dal mondo del lavoro e dalla società. Apprendere non è più un compito delegato ai più giovani ma ci accompagnerà, se lo vorremo, per tutta la nostra carriera professionale. Anzi, siamo obbligati a perseguirlo se non vogliamo vederci superati in velocità e senza nemmeno poter reagire: studiare non è semplice e non ci sono scorciatoie. Occorre far fatica.


di Cristiano Gasparotto, pubblicato il 29 marzo 2019