Migrazione al cloud: lo stato in Italia e nel mondo

Datamaze
07.04.22 04:52 PM Comment(s)

Cloud: situazione globale e definizioni

Il cloud continua la sua crescita a ritmo sostenuto, grazie anche alle nuove abitudini consolidate a seguito della pandemia e alla sempre maggiore digitalizzazione delle imprese. Secondo Markets&Markets, il mercato del cloud, che nel 2021 vale 445.3 miliardi di dollari, nel 2026 arriverà alla cifra di 947.3 miliardi di dollari, con una crescita annua del 16.3%.

Prima di andare ad analizzare la situazione in Italia, vediamo alcune definizioni di base, che ci aiuteranno ad orientarci nella panoramica sui servizi cloud.


Cloud pubblico: si tratta di quei servizi in cui l’infrastruttura appartiene ad un provider, che ne affitta i  servizi all’utente finale. Microsoft Azure è uno dei cloud pubblici più diffusi, come AWS (Amazon Web Services) e Google Cloud (vedi il quadrante di Gartner 2021).


Cloud privato: si tratta di servizi cloud dedicati ad un singolo utente o gruppo di utenti, isolati dalla rete dal firewall degli utilizzatori (ovvero dell’azienda). 


Cloud  ibrido: si tratta di un ambiente cloud creato tramite la connessione di singoli ambienti, separati ma connessi, spesso in una commistione di cloud pubblico e cloud privato.


SaaS – Software as a Service: l’applicazione software che viene utilizzata dall’utente è completamente gestita dal provider.


IaaSs – Infrastructure as a Service: il provider si occupa della gestione degli aspetti relativi all’infrastruttura, lasciando il resto, in particolare il sistema operativo e il dimensionamento delle risorse, in carico all’utente.


PaaS – Platform as a Service: il cloud provider si occupa di gestire hardware e piattaforma di software applicativo, mentre l'utente gestisce le app eseguite sulla piattaforma ed i relativi dati.

 

Lo stato del cloud in Italia

Il mercato italiano del Cloud nel 2021 è pari a 3,84 miliardi di euro, con una crescita del +16% rispetto al 2020, con quote divise come segue:

  • Public & Hybrid Cloud: 2,39 miliardi (+19% sul 2020).
  • Virtual & Hosted Private Cloud: 814 milioni di Euro (+11%)
  • Datacenter Automation (la modernizzazione delle infrastrutture on-premises): 631 Milioni di Euro (+8%)


Come abbiamo visto, il settore Public & Hybrid è quello più ampio, con la seguente suddivisione per servizi:

  • I servizi Platform as a Service (PaaS) aumentano del +31%, raggiungendo i 390 milioni di €
  • I servizi Software as a Service (SaaS) rimangono i più rilevanti a valore 1,1 miliardi di €, ma rallentano però la propria crescita con il +13% rispetto al 2020.
  • I servizi IaaS (Infrastructure as a Service) si attestano al +23%, per un totale di 898 milioni di euro.


Secondo l’Osservatorio Cloud Transformation della School of Management del Politecnico di Milano, in media il 44% del parco applicativo aziendale è oggi gestito in Cloud pubblico o privato, quindi le soluzioni cloud sono in procinto di sorpassare quelle on-premises.


Tuttavia, il 34% delle imprese che utilizzano servizi cloud dichiara di non aver ancora accompagnato questo percorso tecnologico con azioni di cambiamento organizzativo rivolte al comparto IT aziendale. Quindi mancano attività  come l’arricchimento delle competenze del personale esistente, il potenziamento della struttura con specialisti in tecnologie cloud, o la revisione dei processi aziendali coinvolti.


Manca quindi in diversi casi un approccio integrato alla nuova tecnologia, che pure ha le potenzialità per divenire il punto di partenza di una modernizzazione dei processi aziendali all’insegna dell’ottimizzazione.

Le priorità di chi passa al cloud

Secondo una ricerca di Netline, le principali priorità dei professionisti IT con capacità decisionale in azienda che si stanno informando in merito alle soluzioni cloud sono:

  • Il processo di migrazione al cloud – 22%
  • Il cloud ibrido – 20%
  • Soluzioni di backup e DR – 12%

Il 46% invece dichiara di essere semplicemente alla ricerca di informazioni. 

 

In merito alle soluzioni di cloud pubblico, sono invece emerse le seguenti possibili problematiche, fonti di preoccupazioni  per gli utenti coinvolti:

  • Problematiche riguardo la sicurezza e protezione dei dati – 41%
  • Costi elevati – 34%
  • Mancanza di compliance – 14%
  • Data silos – 11%

Alcuni vantaggi del cloud

Vi sono diversi aspetti da considerare quando si valuta di trasferire i propri database, e quindi i dati in essi contenuti, nel cloud. Vediamo i principali vantaggi, che peraltro vanno a sciogliere la maggior parte delle preoccupazioni manifestate dagli utenti del sondaggio visto in precedenza:

  • Sicurezza contro le intrusioni esterne
  • Vantaggi contro la perdita dei dati
  • Risparmio economico e di tempo
  • Efficienza ed aggiornamenti
  • Scalabilità
  • Accesso da qualsiasi postazione connessa
Puoi approfondire la tematica della sicurezza nel cloud in questo articolo

SQL Server su Azure

 Se in azienda utilizzate database SQL Server, la soluzione cloud più indicata da adottare Azure di Microsoft, che offre un’intera famiglia di soluzioni  dedicate ali database, chiamata Azure SQL. 

Con Azure SQL, a seconda del tipo di servizio scelto, diversi aspetti vengono gestiti direttamente da Microsoft. Uno dei principali vantaggi delle soluzioni Azure SQL è che viene sempre mantenuta come base il motore di database di SQL Server, quindi per utilizzare SQL Server su Azure non vengono richieste nuove competenze rispetto all’utilizzo on-premises. Per approfondire, scarica la nostra guida ad Azure SQL.

di Alice Sella, pubblicato il 7 aprile 2022