Migrazione al cloud: lo stato in Italia e nel mondo

Datamaze
07.04.22 04:52 PM Comment(s)

Cloud: situazione globale e definizioni

Il paesaggio del cloud si sta dimostrando sempre più dinamico. Con una progressione sempre più veloce ed accentuata delle innovazioni e della disponibilità di nuovi strumenti e servizi, Gartner prevede che la spesa mondiale degli utenti finali del cloud pubblico raggiunga cifre attorno a $600 miliardi nel 2023. Quello del cloud computing è dunque un mercato in forte crescita ed evoluzione, e l’Italia spicca tra i paesi europei in termini di adozione dei servizi cloud tra le imprese.

Prima di andare ad analizzare la situazione in Italia, vediamo alcune definizioni di base, che ci aiuteranno ad orientarci nella panoramica sui servizi cloud.

Cloud pubblico: si tratta di quei servizi in cui l’infrastruttura appartiene ad un provider, che ne affitta i  servizi all’utente finale. Microsoft Azure è uno dei cloud pubblici più diffusi, come AWS (Amazon Web Services) e Google Cloud (vedi il quadrante di Gartner 2021).


Cloud privato: si tratta di servizi cloud dedicati ad un singolo utente o gruppo di utenti, isolati dalla rete dal firewall degli utilizzatori (ovvero dell’azienda). 


Cloud  ibrido: si tratta di un ambiente cloud creato tramite la connessione di singoli ambienti, separati ma connessi, spesso in una commistione di cloud pubblico e cloud privato.


SaaS – Software as a Service: l’applicazione software che viene utilizzata dall’utente è completamente gestita dal provider.


IaaSs – Infrastructure as a Service: il provider si occupa della gestione degli aspetti relativi all’infrastruttura, lasciando il resto, in particolare il sistema operativo e il dimensionamento delle risorse, in carico all’utente.


PaaS – Platform as a Service: il cloud provider si occupa di gestire hardware e piattaforma di software applicativo, mentre l'utente gestisce le app eseguite sulla piattaforma ed i relativi dati.


Secondo un sondaggio di Enterprise Strategy Group, la maggioranza delle organizzazioni distribuisce le applicazioni aziendali in 2+ data center on-premises, 2+ colocation providers, 3+ fornitori IaaS e 3+ fornitori PaaS.


Possiamo definire questo panorama come “era del multicloud”, infatti l’85% delle suddette organizzazioni ha dichiarato di distribuire le applicazioni in due o più fornitori IaaS.

 

Lo stato del cloud in Italia

Gli investimenti nel cloud computing crescono in modo interessante. In base alle statistiche 2022 di Assinform, il mercato dell’Information Technology in Italia vale circa 70 miliardi di euro. Se si circoscrive la stima alla sola componente Enterprise, il totale arriva a 20 miliardi. Pesa quindi la spesa destinata alle soluzioni cloud, che, secondo l’Osservatorio, ammonta a 4,56 miliardi, in crescita anno su anno del 18%.


Secondo l’Osservatorio Cloud Transformation della School of Management del Politecnico di Milano, in media il 44% del parco applicativo aziendale è oggi gestito in Cloud pubblico o privato, quindi le soluzioni cloud sembrano essere tutt'ora in procinto di sorpassare quelle on-premises.  Nel nostro paese non sono più i servizi SaaS a fare da traino: nel 2021, infatti, la crescita più spinta è stata registrata nei servizi PaaS (Platform as a Service), con un +31% rispetto all’anno precedente, e i servizi IaaS (Infrastructure as a Service), con un +23%.


Tuttavia, il 34% delle imprese che utilizzano servizi cloud dichiara di non aver ancora accompagnato questo percorso tecnologico con azioni di cambiamento organizzativo rivolte al comparto IT aziendale. Quindi mancano attività  come l’arricchimento delle competenze del personale esistente, il potenziamento della struttura con specialisti in tecnologie cloud, la revisione dei processi aziendali coinvolti  o l'adattamento della struttura organizzativa.


Manca quindi in diversi casi un approccio integrato alla nuova tecnologia, che pure ha le potenzialità per divenire il punto di partenza di una modernizzazione dei processi aziendali all’insegna dell’ottimizzazione.

Classifica cloud in Italia

Le priorità di chi passa al cloud

A livello internazionale la performance flexibility (35%) è la ragione più citata per giustificare l’uso di più di un provider di cloud pubblico. Anche l’industria di riferimento gioca un ruolo importante nel tipo di priorità di un’azienda. Ad esempio, le organizzazioni sanitarie (45%) tendono maggiormente alla cost flexibility. Le organizzazioni di vendita al dettaglio (48%) e tecnologiche (45%) desiderano che i team siano in grado di utilizzare i cloud stabiliti. Le organizzazioni finanziarie (43%) vogliono evitare la dipendenza dal fornitore.

 

In merito alle soluzioni di cloud pubblico, in una ricerca di Netline sono emerse le seguenti possibili problematiche, fonti di preoccupazione per gli utenti coinvolti:

  • Problematiche riguardo la sicurezza e protezione dei dati – 41%
  • Costi elevati – 34%
  • Mancanza di compliance – 14%
  • Data silos – 11%

Alcuni vantaggi del cloud

Vi sono diversi aspetti da considerare quando si valuta di trasferire i propri database, e quindi i dati in essi contenuti, nel cloud. Vediamo i principali vantaggi, che peraltro vanno a sciogliere la maggior parte delle preoccupazioni manifestate dagli utenti del sondaggio visto in precedenza:

  • Sicurezza contro le intrusioni esterne
  • Vantaggi contro la perdita dei dati
  • Risparmio economico e di tempo
  • Efficienza ed aggiornamenti
  • Scalabilità
  • Accesso da qualsiasi postazione connessa
Puoi approfondire la tematica della sicurezza nel cloud in questo articolo

SQL Server su Azure

 Se in azienda utilizzate database SQL Server, la soluzione cloud più indicata da adottare Azure di Microsoft, che offre un’intera famiglia di soluzioni  dedicate ali database, chiamata Azure SQL. 

Con Azure SQL, a seconda del tipo di servizio scelto, diversi aspetti vengono gestiti direttamente da Microsoft. Uno dei principali vantaggi delle soluzioni Azure SQL è che viene sempre mantenuta come base il motore di database di SQL Server, quindi per utilizzare SQL Server su Azure non vengono richieste nuove competenze rispetto all’utilizzo on-premises. Per approfondire, scarica la nostra guida ad Azure SQL.

di Alice Sella, pubblicato il 7 aprile 2022, aggiornato il 6 settembre 2023