Il monitoraggio secondo Datamaze

Datamaze
09.07.20 12:25 PM Comment(s)
Monitorare un database per cercare di intercettare i problemi legati alla performance è una delle attività principali di un DBA. Se qualche componente, configurazione o evento del sistema stanno rallentando i processi, il DBA deve avere gli strumenti per accorgersi della situazione contingente in modo da porvi rimedio. Meglio ancora se questi strumenti gli consentono di prevenire tale situazione evitando quindi ogni disagio agli utenti.               


Esistono una miriade di strumenti che possono essere utilizzati per effettuare il monitoraggio: il DBA può scegliere in base ai propri obiettivi, abitudini e preferenze. Noi vi raccontiamo la metodologia che utilizziamo dai nostri clienti.

 


Tre tipi di monitoraggio

In un tipico anno di servizio erogato presso un cliente siamo soliti utilizzare due metodologie diverse dal punto di vista della frequenza e dell’oggetto del monitoraggio e quindi dei risultati.


Database Health Check. Tramite questo servizio, effettuiamo una fotografia della configurazione di una istanza e dei suoi database. È un’attività che eseguiamo dalle due alle quattro volte all'anno a seconda della complessità, degli attori coinvolti e del tipo di carico di lavoro. È anche la prima attività che facciamo quando conosciamo un nuovo cliente.


Monitoraggio H24. Con questa metodologia riusciamo a raccogliere nel tempo, tramite interrogazioni molto frequenti, il comportamento del database server e quindi tutte le variazioni dei parametri che intervengono durante una giornata e che consideriamo fondamentali per valutare le performance. Stiamo parlando di circa 40 parametri suddivisi, per SQL Server ad esempio, in 6 ambiti diversi:
  • Memory
  • Performance
  • Locks
  • IO
  • TempDB
  • SQL Server Agent


Da qualche mese abbiamo deciso di introdurre una terza tipologia di monitoraggio remoto che, se vogliamo collocare in base alla frequenza con cui viene effettuata, si trova a metà strada tra le due già descritte.

Triangolo del monitoraggio

SQL Catcher si propone di effettuare una fotografia giornaliera di più di 100 parametri nell'ambito della configurazione, della sicurezza, del rispetto delle best practices comunemente seguite e dell’ambiente in cui è collocato SQL Server, sistema operativo ed hypervisor per primi. In base ai dati raccolti, sui quali vengono applicati degli algoritmi statistici, il sistema genera in autonomia una serie di considerazioni (situazioni anomale, deviazioni dallo standard) e suggerimenti per mantenere in salute il sistema e riconoscere immediatamente situazioni potenzialmente negative. Il cliente riceve via email queste considerazioni ed ha la possibilità di avere sempre sotto controllo la situazione tramite una applicazione web. Prova ora SQL Catcher.



Parete grande, pennello grande?

Parafrasando una famosa pubblicità dei primi anni 80 che diceva “non serve un pennello grande ma un grande pennello", potremmo dire che non servono strumenti di monitoraggio imponenti e super sofisticati, bensì strumenti che abbiano grosse potenzialità in termini di flessibilità e personalizzazione e che siano soprattutto comprensibili anche ai non addetti ai lavori. Noi siamo alla ricerca quotidiana di nuove tecniche per rendere più efficienti e consapevoli questi processi e molto stiamo imparando anche dalle situazioni che ci troviamo ad affrontare e risolvere ogni giorno. Per questo motivo, i nostri servizi e la nostra idea di monitoraggio proattivo sono in continuo miglioramento, così come, ci auguriamo, la soddisfazione dei nostri clienti.


di Cristiano Gasparotto, pubblicato il 9 luglio 2020
SQL Server monitoraggio