I controlli di SQL Catcher: attività schedulate

Datamaze
13.05.21 01:49 PM Comment(s)

I controlli di SQL Catcher per SQL Server

Dopo aver parlato delle verifiche relative ai backup e ai database, continuiamo la nostra rassegna sui controlli che vengono eseguiti da SQL Catcher, che approfondisce anche l’importanza che certe verifiche assumono nel garantire l’efficienza della nostra istanza SQL Server e la sicurezza dei dati in essa memorizzati.


Attività schedulate

In un’istanza SQL Server è possibile impostare e schedulare tutta una serie di attività che devono essere eseguite in background in modo automatico per adempiere alle necessità aziendali.


Basti pensare ai piani di manutenzione di SQL Server, attraverso i quali è possibile eseguire in modo programmatico operazioni di backup, deframmentazione indici, controlli di integrità dei dati e quant’altro.


Oppure pensiamo a tutte quelle attività quotidiane inerenti la Business Intelligence, quali operazioni di ETL e caricamento dei dati nel Data Warehouse.


Tali operazioni automatiche vengono definite in SQL Server tramite dei job che vengono appositamente creati e la cui esecuzione è in carico a SQL Server Agent. Un job è un processo da eseguire e può essere composto da diversi sottoprocessi che vengono chiamati step.


Risulta evidente l’importanza di avere contezza di quali e quante operazioni siano state programmate, verificandone con continuità il buon esito dell’esecuzione.


A tal proposito vediamo in dettaglio quali informazioni SQL Catcher evidenzia all’utente.

Controllo nuovi job o job rimossi

Ad ogni esecuzione di SQL Catcher verifichiamo se riscontriamo dei nuovi job oppure se sono stati rimossi dei job rispetto all’esecuzione precedente e avvisiamo, di conseguenza, l’utente. In caso di presenza di nuovi job, solo per la prima volte che li segnaliamo, evidenziamo alcune informazioni di dettaglio:

  • Stato del job: esplicitiamo lo stato del job, ovvero se è impostato in attivo e quindi può essere eseguito oppure se è in stato disattivato, quindi il job esiste ed è stato configurato ma non è possibile eseguirlo.
  • Stato e configurazione della schedulazione: segnaliamo se vi è una schedulazione pianificata oppure se il job può essere eseguito solo in modalità manuale. Nel caso di una pianificazione schedulata automatica, specifichiamo i dettagli di questa schedulazione (giorni e orari previsti di esecuzione).
  • Stato e configurazione delle notifiche: verifichiamo e segnaliamo se è attiva una notifica via mail dell’esecuzione del job e, in caso affermativo, se questa notifica avviene ad ogni completamento del job, oppure solo in caso di fallimento oppure solo in caso di esecuzione con successo.

 

Controllo cambi di configurazione dei job

Per tutti i job presenti, avvisiamo se vi è un cambio di configurazione del job rispetto al controllo precedente. In questo modo l’utente ha contezza di eventuali variazioni, sia quelle volontarie ma soprattutto quelle involontarie o fatte da terzi. Come per i nuovi job, le segnalazioni di cambio di configurazione riguardano lo stato del job, la schedulazione e le eventuali notifiche.


Controllo esecuzione dei job

Si tratta della segnalazione più importante di questa categoria. Avvisiamo l’utente di quanti job sono stati eseguiti nelle ultime 24 ore. Nel caso in cui l’esecuzione di un job sia fallita, verifichiamo quante volte sia avvenuto tale fallimento nelle ultime 24 ore e segnaliamo in quale step è fallito il job, riportando data e ora dell’ultimo fallimento. Verifichiamo infine se tale job è stato eseguito in modo corretto ad una esecuzione successiva oppure se non è più stato eseguito correttamente, nell’intervallo di tempo monitorato.


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I controlli sui backup


I controlli sui database


I controlli generali


di Matteo Dal Bianco, pubblicato il 13 maggio 2021

SQL Server controlli job