Smart working e nuova quotidianità: qualche spunto di riflessione

Datamaze
22.06.20 04:27 PM Comment(s)

Introduzione

Mentre l’Italia è arrivata a completare la terza settimana di quarantena, ormai tutto il mondo arresta gli spostamenti al minimo indispensabile, lasciando aperta alle aziende che ne hanno la possibilità, l’opzione di lavorare da remoto, il cosiddetto smart working.

  


Datamaze e lo smart working

Noi di Datamaze abbiamo sempre lavorato da remoto, solitamente per qualche giorno a settimana. Da un lato, parte del nostro lavoro può essere facilmente portata avanti via web, tanto che abbiamo normalmente disponibili formule di servizio DBA e monitoraggio da remoto. D’altra parte, lo smart working è una soluzione interessante per chi può evitare traffico e costi vari di spostamento, aiutandoci a trovare il giusto equilibrio tra lavoro e vita privata.


Ci mancano senz'altro le giornate in ufficio, quando il lunedì ci aggiorniamo sullo stato dei lavori e ci scambiamo idee e opinioni, fare pausa pranzo tutti assieme per poi tornare in ufficio con nuova energia, ma anche dalle nostre case continuiamo con i nostri compiti quotidiani. Ecco perciò qualche riflessione, per andare oltre ai soliti consigli su come attrezzarsi uno spazio di lavoro in casa, già a disposizione ottimi e numerosi in rete


  Datamaze tazza per il caffè


Cosa posso fare io?

Ritrovarsi in smart working da un giorno all'altro può causare un disorientamento anche grave. Se ci aggiungiamo la quarantena obbligatoria in casa, che ci ha temporaneamente impedito molte delle nostre attività anche durante il tempo libero, può succedere un senso di smarrimento, e trovare un nuovo equilibrio non è facile, né immediato.


Un primo passo può essere stabilire degli obiettivi da perseguire, sia in ambito lavorativo che personale. Imparare a suonare uno strumento, finire di leggere un libro iniziato da tanto, ma anche riordinare finalmente i file di quel progetto, approfittare per fare il punto della situazione per preparare le prossime strategie: le cose da fare che di solito releghiamo a ‘non urgenti’ e perciò finiscono nel limbo sono tantissime, e questi giorni di rallentamento sono ideali per riprendere in mano le cose accumulate.


Quando ci troviamo improvvisamente a lavorare e vivere a stretto contatto con i membri della nostra famiglia per 24 ore al giorno senza mai uscire, ci sono due attività apparentemente opposte ma che risultano ugualmente importanti. Da un lato, è fondamentale parlare con la nostra famiglia della situazione e di come rendere migliori le cose per tutti, dall'altro non bisogna trascurare di portare avanti delle attività personali, come ad esempio un hobby. Si tratta di trovare il giusto mezzo tra una sorta di separazione in casa e un innaturale fare tutto gomito a gomito senza mai avere respiro.


In caso di bisogno, è giusto chiedere aiuto ai professionisti: grazie alla tecnologia, è possibile consultare uno psicologo anche online, direttamente da casa. Una figura di questo tipo può essere un prezioso alleato per combattere ansia e preoccupazione. Maggiori informazioni sono disponibili sul sito dell’Ordine degli Psicologi.


Una buona idea può essere quella di dedicare del tempo alla formazione: sempre più piattaforme e aziende stanno rendendo disponibili le proprie risorse, per agevolare le persone durante il periodo di reclusione. Anche noi abbiamo realizzato una pagina che raccoglie tutto il materiale di approfondimento che abbiamo realizzato. Anche per quanto riguarda l’intrattenimento, sono facilmente reperibili ebook, videogiochi, trasmissioni e un sacco di materiali messi a disposizione di tutti.


  Datamaze home page



Cosa può fare un’azienda?

Al di là delle soluzioni tecniche da applicare per rendere possibile lo smart working, un aspetto fondamentale che spesso viene trascurato è mantenere i contatti con i collaboratori e incentivare la comunicazione tra i team. Rimanere in contatto coi colleghi, oltre che ad essere necessario per l’avanzamento di molti progetti, aiuta a ridefinire una routine e raggiungere prima un equilibrio, riducendo ansia e stress.


Per aiutare i collaboratori da casa, è utile definire obiettivi precisi, con una scadenza prederminata, e discuterli periodicamente con gli interessati. In questo modo si coinvolge e responsabilizza il dipendente, passo fondamentale per un remote working funzionale ed effettivo, che non deve essere visto una sorta di vacanza forzata o di lavoro ‘a regime ridotto’, ma una soluzione necessaria e per certi aspetti vantaggiosa.


Per quanto riguarda invece la gestione aziendale in senso più ampio, la diminuzione delle attività di questo periodo può essere una buona occasione per programmare il futuro, raccogliendo informazioni e approfondendo nuove attività come identificare obiettivi, organizzare la formazione dei collaboratori, progettare un intervento come la realizzazione di un sistema di Business Intelligence, che aiuterà decisioni e aggiustamenti quando sarà tempo di ricominciare a lavorare a pieno regime.

  

Conclusioni

Come detto da più parti, la situazione che stiamo vivendo è del tutto inedita, ed è difficile fare previsioni per i prossimi mesi. Possiamo però, anziché spendere tempo preoccupandoci inutilmente, cercare di investire in attività gratificanti e organizzare le nostre giornate al meglio, per affrontare la prossima sfida al massimo delle nostre capacità.

  

Fonti e risorse

Lo spunto per questo articolo viene da una riflessione di Mark Schaefer

Manifesto sul remote working di Gitlab, considerato il documento più completo a disposizione sullo smart working.


di Alice Sella, pubblicato il 31 marzo 2020