Introduzione: lo stato della Business Intelligence
L’acquisizione della Business Intelligence da parte delle imprese è in continuo aumento. Secondo Markets And Markets, entro il 2025 il mercato mondiale della Business Intelligence raggiungerà un valore di 33,3 miliardi di dollari, con un tasso di crescita annuo del 7,6%. Questa è un’ottima notizia di per sé, ma solo se a salire sul carro saranno anche le imprese meno strutturate, ed un po’ tutti i settori di business. Oggigiorno, infatti, l’effort in ambito BI è estremamente disomogeneo nel mercato – e, più in generale, quello dell’intera area dell’Information Technology – e vede ancora molte aziende completamente sprovviste di questa funzione. La BI non è mai stata più attuale di oggi, al punto di poter essere considerata una funzione aziendale di base, quindi necessaria, soprattutto per la digitalizzazione dei processi.
Perché imparare la Business Intelligence?
Ma perché si investe tanto in Business Intelligence? Il motivo è semplice: non fare un investimento ora sulla Business Intelligence vuol dire spendere 10 volte tanto nel giro di qualche anno. Il motivo per la quale molte aziende – tendenzialmente medie o piccole – faticano ad adottare la BI è proprio per la difficoltà di calcolarne il ritorno sull'investimento (ROI). Ma andando a calcolare i costi che derivano dall’assenza di essa, e proiettandoli sul lungo tempo (un anno ed oltre), è chiaro come la BI si riveli essere un investimento.
La Business Intelligence è un investimento perché, in primis, rende l’azienda e i suoi dipendenti consapevoli dello stato dell’azienda, declinato in tutti i suoi processi di business. Ciò permette di dare un supporto fondamentale al Decision Making, supporto basato sulle evidenze numeriche e non sulle sensazioni personali di chi, le decisioni, le deve firmare. Questo dà maggiore sicurezza di azione, e consente un effettivo risparmio di denaro in azienda.
Inoltre, la Business Intelligence permette anche di dare maggiore visibilità ai processi e alle logiche aziendali, aiutando l’inserimento di nuovi dipendenti che riusciranno così a comprendere più in fretta le dinamiche interne all’azienda. Un dipendente supportato dagli strumenti di BI è un dipendente di maggiore valore.
Dove dovrei introdurre la Business Intelligence?
Dove serve. Non c’è una risposta univoca, dipende tutto dai bisogni e priorità dell’azienda, dalle domande critiche a cui ha bisogno di rispondersi, dal generale metodo di lavoro adottato fra e nei processi, e dalla disponibilità di dati in formato digitale. Ci sono aziende che approcciano la BI con una (classica) analisi delle vendite, verticalizzando l’analisi sul singolo processo aziendale in modo da aiutare uno specifico ufficio nelle proprie attività operative e direzionali, che siano esse quotidiane o periodiche. Ce ne altre, invece, che optano per un approccio più orizzontale, e che prenda in considerazioni i dati generati da più reparti o processi, eventualmente aggregati allo stesso livello di dettaglio, e mettendoli in relazione allo scopo di averne una visione più completa e strategica.
L'importante è che, dopo averla introdotta, la Business Intelligence venga quanto più largamente adottata in azienda.
Business Intelligence Microsoft e Power BI
La formazione Datamaze: il Training on the Job
- Si utilizzano dati i dati della propria azienda lavorando su scenari reali, mettendo a frutto sin da subito il lavoro svolto durante l’affiancamento;
- È possibile coniugare la teoria con la pratica applicata ai dati dell’azienda per cui si lavora e di cui si conoscono le modalità operative, invece che agire tramite esempi, spesso banali;
- La comprensione delle nozioni è più facile e la memorizzazione più efficace;
- Vengono presentate metodologie che si adattano al caso reale, avendo quindi la possibilità di chiarire situazioni particolari dell’azienda e della gestione dei dati.