Lo scorso 5 giugno Microsoft ed Oracle hanno annunciato una partnership per l’interoperabilità dei propri servizi cloud. I servizi Azure e Oracle Cloud consentiranno infatti di passare senza soluzione di continuità da un servizio all’altro, rendendo più facili le migrazioni e la gestione dei carichi di lavoro per le aziende.
La piena compatibilità tra servizi potrà garantire, alle aziende che li utilizzano, le soluzioni più adatte: la piattaforma di gestione dei dati Microsoft è ritenuta più facile da utilizzare per gli sviluppatori, mentre quella Oracle, grazie anche alla tecnologia Autonomous, potrebbe essere preferibile considerata la possibilità di tagliare i costi di gestione delle applicazioni che richiedono performances elevate.
L’accordo iniziale prevede di connettere una regione cloud di ciascun partner, ovvero Ashburn e Azure US East, cosa che semplifica i controlli di sicurezza e rende più facile far funzionare le applicazioni Oracle su Azure.
Dal punto di vista di Oracle, questa partnership rientra nel piano di facilitare la migrazione in cloud delle aziende.
Le prime funzioni ad essere introdotte a seguito di questo accordo sono:
- Connessione costante tra Azure e Oracle Cloud con estensione dei data center on-premise su entrambe le piattaforme cloud. con estensione dei data center on-premise su entrambe le piattaforme cloud.
- Identificazione unificata e gestione degli accessi, tramite esperienza single sign-on unificata e provisioning automatizzato degli utenti, per gestire le risorse su Azure e Oracle Cloud. Inoltre, le applicazioni Oracle possono utilizzare Azure Active Directory come provider di identità e per l'accesso condizionale.
- Supporto all'implementazione di applicazioni personalizzate e applicazioni Oracle in pacchetto (JD Edwards EnterpriseOne, E-Business Suite, PeopleSoft, Oracle Retail, Hyperion) su Azure con database Oracle (RAC, Exadata, Autonomous Database) distribuiti in Oracle Cloud. Le stesse applicazioni Oracle saranno inoltre certificate con database Oracle in Oracle Cloud per l'esecuzione su Azure.
- Un modello di supporto collaborativo, per aiutare le aziende IT a implementare queste nuove funzionalità, sfruttando le relazioni e i programmi di assistenza clienti già esistenti.
- Certificazione di Oracle Database per l’utilizzo su Azure con vari sistemi operativi, come ad esempio Windows Server e Oracle Linux.
Gli esperti del settore si aspettano che la partnership si allarghi anche ad altri data center, dando vita ad un’integrazione sia tecnica che a livello di business che potrebbe ridefinire il mercato del cloud.
di Alice Sella, pubblicato il 3 settembre 2019